Dio esiste? L'uomo e l'idea di dio - L'evoluzionismo causale - 28 Ep. di Filosofia - FilosofandoClicca sull'immagine per vedere il VIDEODio esiste, Dio non esiste: che importanza ha?
Vi siete mai chiesti se l'uomo esiste? Dio creò l'uomo a sua immagine... eh È bello: io a immagine di Dio. Ma chi l'ha scritta questa frase nella Torah? L'uomo. Non Dio, l'uomo. L'ha scritta … senza modestia, paragonandosi a Dio. Dio forse ha creato l'uomo, ma l'uomo, ah l'uomo, il figlio di Dio, ha creato Dio … solo per inventare se stesso... L'uomo ha scritto la Bibbia per paura di essere dimenticato, infischiandosene di Dio... Noi non amiamo e non preghiamo Dio, ma lo supplichiamo. Lo supplichiamo perché ci aiuti a tirare avanti: cosa ci importa di Dio per come è? Ci preoccupiamo solo di noi stessi. Allora la questione non è solo sapere se Dio esiste, ma se noi … esistiamo. (Train de vie, Monologo del pazzo). Struttura dell'argomentazione 00:00 Train de vie - Un treno per vivere (Monologo del Pazzo) - Un film di Radu Mihaileanu (1998) 01:24 Introduzione (la domanda) 03:00 Evoluzionismo causale (introduzione della teoria) 04:46 il TUTTO esistente 07:20 la TRASFORMAZIONE 08:38 le CONDIZIONI GENERALI 16:46 la questione di DIO Cit. Paul Henri Thiry d'Holbach "Il buon senso" (1772) L'evoluzionismo causale - "Scritti privati" di Massimiliano Sanfedino (2004) Filosofi di riferimento nel video: Spinoza, Aristotele, Thiry d'Holbach, Camus, Sartre, Heidegger, Feuerbach, Tylor (antropologo), Nietzsche, Hume, Tommaso d'Aquino, Anselmo d'Aosta, Hegel, Severino, Cartesio, Kant. Dedicato a Margherita Hack. Massimiliano Sanfedino Percorsi di Filosofia e studio della lingua Esperanto - associazione Al Lantarnin dal Ranatè - Trino (VC)Il mese scorso si sono concluse due iniziative interessanti, percorsi di Filosofia e studio della lingua Esperanto, volute e presentate (come ogni anno) da Mario Martuzzi, presidente dell'associazione 'L lantarnin dal Ranatè di Trino (VC). Il corso percorsi di Filosofia è stato curato dalla prof.ssa Rossella Albertone (laureata in Storia) e dal dott. Federico Ottavis (laureato in Lettere e laureando in Letteratura, Filologia e Linguistica italiana), mentre studio della lingua Esperanto è stato curato dalla dott.ssa Cinzia Vanni (iscritta all'Istituto Italiano di Esperanto e membro del Consiglio Direttivo F.E.I.). La novità di quest'anno è stata la collaborazione con il blog MeDiaTTicA & MusicHard di Massimiliano Sanfedino (in qualità di reporter). Il corso Percorsi di Filosofia è stato caratterizzato dalla rubrica I TESTIMONI (1938-1945 - la serie), un vero e proprio percorso che ci ha accompagnati ogni martedì, in diretta sul canale YouTube del blog, fino al 25 aprile, giorno in cui ogni anno in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo, avvenuta nel 1945. Durante le live sono stati trattati vari temi inerenti la seconda guerra mondiale, attraverso alcuni degli "autori testimoni" coinvolti in questo periodo storico, da Heisenberg a Arendt, passando per Levi, Bonhoeffer, Pound e Capa. Per quanto concerne studio della lingua Esperanto, con la collaborazione del Gruppo Esperantista di Vercelli, l'11 novembre 2017, presso la Biblioteca Civica di Trino, si è tenuta la conferenza dal titolo L’Esperanto e la comunità esperantista (vedi video), introdotta da Cinzia Vanni e curata da Irene Caligaris (membro della Federazione Esperantista Italiana) e Michael Boris Mandirola (vicepresidente del Gruppo Esperantista Vercellese e membro del comitato dell'Organizzazione della Gioventù Esperantista Mondiale). Massimiliano Sanfedino |
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L'ANGOLO del Café - "La felicità" - IPSSEOA Trino (Vercelli) - 02/02/2018
I caffè letterari rappresentano da sempre antichi ritrovi privilegiati di scrittori, pensatori, artisti, uomini d’affari ed intellettuali. Un luogo particolare dove si è dato libero sfogo all’animo artistico e filosofico. Il caffè letterario è, senza dubbio, un luogo di confronto e di incontro tra il desiderio di accrescere la propria cultura e il desiderio di ristorarsi per sorseggiare una calda tisana o un aromatico caffè, leggendo un libro o, semplicemente, per chiacchierare con le persone care.
La cultura del caffè letterario ebbe inizio nel 1700 e divenne simbolo della classe illuminista, ovvero un luogo di costume e uno spazio di discussione su tematiche culturali.
L'evento, dal titolo l’ANGOLO del café, ha toccato essenzialmente il tema della felicità ed ha avuto luogo venerdì 2 febbraio alle ore 11:00, presso la sala "Melissa" dell'I.P.S.S.E.O.A "Sergio Ronco" di Trino (VC). L’iniziativa è stata coordinata dalla prof.ssa Paola Bosso (Lettere) e dal prof. Massimiliano Sanfedino (Tecniche di comunicazione - Specializzato sul sostegno).
L'idea di far respirare la cultura francese (dei café) del secolo dei lumi, all'interno dell’Istituto, nasce dalla proposta dei due docenti che, durane le loro lezioni, hanno apprezzato lo spirito di iniziativa degli studenti della classe 4ᵃ A (Enogastronomia).
La particolarità dell’avvenimento è stata quella di trasmettere l’evento in streaming, sul canale youtube del blog MeDiaTTicA & Music Hard, per dare l'opportunità a tutti gli studenti di interagire durante la diretta.
A tale dibattito hanno partecipato attivamente la prof.ssa Giuliana Tedeschi (Specializzata sul sostegno), la stessa prof.ssa Paola Bosso e alcuni studenti della classe 4ᵃ A.
L'aspetto tecnico è stato curato dal prof. Massimiliano Sanfedino, mentre la prof.ssa Ester Sirna, grazie alla collaborazione di alcuni studenti della stessa classe, ha curato la scenografia del set.
Hanno collaborato alla realizzazione dell'evento anche altri alunni dell'Istituto (come si evince nel video) per ciascuna articolazione (percorso di studi), sotto la supervisione del prof. Matteo Vacchina (Sala-vendita), della prof.ssa Cristina Giuppone (Enogastronomia), della prof.ssa Barbara Berlucchi (Pasticceria) e dal prof. Massimiliano Sanfedino (Tec. di comunicazione - Accoglienza turistica).
Questa prima esperienza è stata certamente un momento di condivisione, sia dal punto di vista didattico-culturale e sia dal punto di vista comunicativo-divulgativo: un connubio perfetto tra le discipline umanistiche e quelle caratterizzanti dell'Istituto (tecnico-pratiche).
Anita Saresini
Classe 4ᵃ A - Enogastronomia (Cucina) - Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC)
A cura di Massimiliano Sanfedino e Paola Bosso
La finalità di questo articolo è puramente ludica e didattica ed è un blog personale, viene aggiornato senza alcuna periodicità. Ogni riferimento a immagini, nomi, recapiti telefonici e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Siamo davvero liberi di scegliere, oppure la nostra scelta è condizionata da un processo complesso?
Secondo Martin Heidegger, filosofo tedesco, l'uomo non è solo un ente fra gli altri, ma nella sua stessa esistenza ha un costitutivo rapporto di comprensione per l'essere. L’uomo per il solo fatto di esistere si trova “gettato nel mondo”, ma non come un ente sterile e separato dalla realtà circostante, egli stesso è parte integrante di un processo universale in atto (un processo autodeterminante e causa sui). Il singolo individuo è "esserci come possibilità" ed è il frutto di un processo più ampio e generale. L’uomo non ha scelto come e se venire al mondo, ma è stato “catapultato” senza che l'abbia mai chiesto o desiderato. L'esistenza, o meno, ad esempio dello stesso Martin Heidegger, non è dettata da una scelta personale (non ha scelto di esistere), ma è l’effetto di cause dirette e cause indirette. La causa diretta, in questo caso, non è altro che l’agire dei suoi genitori, generandolo o mettendolo al mondo per la morte; mentre le cause indirette sono dettate dal processo universale che spinge gli stessi genitori a compiere quell’atto (procreazione).
Preso atto che l’uomo non sceglie di esistere, d’altra parte, ha la facoltà di scegliere nel corso della propria esistenza? E le sue scelte, o il suo agire, sono incondizionate? In altre parole, tu che stai leggendo, in questo preciso istante, hai scelto in modo incondizionato di leggere, oppure la tua scelta è frutto di un processo più complesso di cause dirette e indirette? Cosa ti ha spinto a leggere, in questo preciso istante, questo scritto e non un altro? Perché hai scelto di leggere ora e non in un altro momento? Eppure, in questo preciso istante potresti non continuare la lettura e scegliere di fare altro; ma cosa ci spinge e determina le scelte del nostro agire? Mi verrebbe da rispondere: l’esistenza, la quale ci impone a la scelta. Dunque, siamo vittime della nostra esistenza e di conseguenza obbligati a scegliere.
Ovviamente è un discorso che non si può riassumere in poche battute, ma posso sintetizzare e asserire che l'uomo, essendo un essere che si manifesta come tale, nella sua interezza, “gettato nel mondo”, è fortemente condizionato da innumerevoli e incalcolabili fattori, che personalmente sintetizzo (e catalogo) in tre stati (condizioni generali): DNA, Spazio-Tempo (o setting), Esperienza.
- DNA, ossia il nostro essere (geneticamente) che ci caratterizza e ci differenzia.
- Spazio-Tempo (o setting), ossia lo spazio fisico della realtà circostante e il periodo storico dell'umanità nel quale siamo “gettati”. In questo caso, bisogna far riferimento agli usi e costumi, le credenze popolari, le strutture sociali, e così continuando.
- Esperienze personali e sociali, dalle più insignificanti (come leggere questo scritto) a quelle toccanti che possono modellare o modificare radicalmente la nostra personalità, il nostro modo di pensare e le scelte future.
Questi tre stati influenzano indiscutibilmente il nostro modo di essere e di agire nel mondo.
Pertanto, tornando al discorso sulla libertà di scelta, il nostro agire può essere considerato totalmente incondizionato, oppure è il frutto di un processo complesso?
In base al discorso affrontato poc’anzi posso asserire che la scelta del lettore (in questo preciso istante), come la mia scelta di pensare, di leggere o di scrivere, è stata dettata da un processo articolato di cause dirette e indirette. Queste cause ci hanno trascinato a compiere una determinata scelta e non un’altra, pur essendo dinanzi ad un ventaglio di possibilità, illusorie, che ci fanno credere che la scelta stessa sia libera e incondizionata. Di conseguenza, la scelta presa sarà l’effetto delle cause precedenti e, a sua volta, sarà la causa delle successive, come due facce della stessa medaglia (processo incessante, autodeterminante e causa sui).
Concludendo, posso asserire che ognuno di noi altro non è che la “risultante dell’Evoluzionismo causale nell’attuale presente”.
Ho appena scelto di leggere senza aver scelto cosa mi ha spinto a compiere tale azione.
Massimiliano Sanfedino
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