
La ricerca dal titolo Il mondo intellettuale-filosofico a Milano e nuove prospettive nasce grazie ad un progetto presentato al comune di Milano, nel Marzo del 2006, in occasione dell’assegnazione delle borse di studio destinate a finanziare progetti di ricerca delle università milanesi, su tematiche di rilevante interesse pubblico attinenti la città. Il docente-tutor è stato il prof. Gianfranco Mormino del Dipartimento di Filosofia dell'Università degli Studi di Milano.
L’idea fondamentale della ricerca è quella di esplorare e di raccontare l’ambiente filosofico, oltre a quello “culturale”, della città di Milano a partire dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, cercando di coinvolgere anche in prima persona gli attori del mondo intellettuale-filosofico attivi ancora oggi. Pertanto ho pensato di suddividere la ricerca in tre parti fondamentali, tra loro correlate.
Nella prima parte ho tracciato, anche se in modo sintetico e breve, quel filo che collega nel corso degli anni il mondo filosofico e culturale della città, partendo proprio dal tempo della Resistenza giungendo fino ai giorni nostri, passando attraverso il fermento degli anni ’60/’70, con l’intento, per quello che mi è stato possibile, di analizzare le forti trasformazioni che la città ha subito nel corso di tutti questi anni. Difatti, a partire dagli anni del secondo dopoguerra, Milano diviene un centro filosofico, culturale e politico indiscusso a cui tutta l’Italia, e non solo, guardava con decisa ammirazione. Chiaramente mi riferisco agli attori di quel fermento culturale, politico ed intellettuale, tra cui le varie associazioni, i movimenti politici e giovanili, il mondo dell’editoria, le istituzioni politiche e religiose, le università e la cosiddetta “Scuola di Milano” alla quale fanno capo nomi illustri della portata di Banfi, Cantoni, Preti e Paci, come recita il teso di Fulvio Papi Vita e filosofia. La scuola di Milano: Banfi, Cantoni, Paci, Preti.
La seconda parte è stata dedicata alle riflessioni, ai sentimenti e all’analisi di alcuni degli esponenti del mondo intellettuale-filosofico di Milano attraverso delle brevi ma incisive interviste. L’idea di raccogliere delle testimonianze dal mondo intellettuale-filosofico, attraverso una breve intervista, è nata dal fatto che desideravo, in qualche modo, coinvolgere alcuni dei protagonisti della Milano di oggi, nell’intento di far emergere le loro valutazioni personali sul rapporto con la città. Tra questi hanno aderito molti dei docenti e dei ricercatori, non solo di filosofia ma anche delle scienze umane (pedagogia, sociologia, psicologia), delle varie università di Milano oltre a quegli studiosi che fanno riferimento alla cosiddetta “Scuola di Milano”, ovvero Fulvio Papi, Gabriele Scaramuzza, Emilio Renzi, Massimo Bonfantini e l’ex-Assessore Stefano Zecchi. Inoltre, ho deciso di coinvolgere alcune delle associazioni che operano su Milano tra le quali la Casa della Cultura, La Casa della Poesia, la Fondazione Triennale e Punto Rosso, oltre all’ideatore della serie d’incontri di filosofia che va sotto il nome di Filosofia sui Navigli, vale a dire l’avvocato Pietro Tamburrini. Infine, per l’editoria e la carta stampata, hanno aderito il presidente de il Saggiatore Luca Formenton, e Fabio Zanchi, esponente storico del giornalismo milanese che oggi lavora presso la Provincia di Milano con il Presidente Filippo Penati e con l’Assessore alla Cultura Daniela Benelli.
Nella terza parte invece ho presentato un “profilo ideale” di una settimana dedicata al confronto in piazza dal titolo Agorà-Mi. Spazi d’incontro, ossia un vero e proprio progetto, seppur fittizio, indirizzato all’attenzione del Comune di Milano e della Provincia di Milano, il quale prevede una serie di confronti e di dibattiti.
L’iniziativa, quando è stato presentato il progetto al Comune di Milano e nell’attesa di trovare un nome ad essa più adeguato, è stata denominata temporaneamente Settimana della cultura. In seguito, nel periodo in cui ho avviato le interviste, ho preferito denominarla la Settimana dell’intellettuale-filosofico affinché rendesse bene agli intervistati la concretezza dell’idea proposta.
Milano 2007
La ricerca dal titolo Il mondo intellettuale-filosofico a Milano e nuove prospettive nasce grazie ad un progetto presentato al comune di Milano, nel Marzo del 2006, in occasione dell’assegnazione delle borse di studio destinate a finanziare progetti di ricerca delle università milanesi, su tematiche di rilevante interesse pubblico attinenti la città. Il docente-tutor è stato il prof. Gianfranco Mormino del Dipartimento di Filosofia dell'Università degli Studi di Milano.
L’idea fondamentale della ricerca è quella di esplorare e di raccontare l’ambiente filosofico, oltre a quello “culturale”, della città di Milano a partire dal secondo dopoguerra fino ai giorni nostri, cercando di coinvolgere anche in prima persona gli attori del mondo intellettuale-filosofico attivi ancora oggi. Pertanto ho pensato di suddividere la ricerca in tre parti fondamentali, tra loro correlate.
Nella prima parte ho tracciato, anche se in modo sintetico e breve, quel filo che collega nel corso degli anni il mondo filosofico e culturale della città, partendo proprio dal tempo della Resistenza giungendo fino ai giorni nostri, passando attraverso il fermento degli anni ’60/’70, con l’intento, per quello che mi è stato possibile, di analizzare le forti trasformazioni che la città ha subito nel corso di tutti questi anni. Difatti, a partire dagli anni del secondo dopoguerra, Milano diviene un centro filosofico, culturale e politico indiscusso a cui tutta l’Italia, e non solo, guardava con decisa ammirazione. Chiaramente mi riferisco agli attori di quel fermento culturale, politico ed intellettuale, tra cui le varie associazioni, i movimenti politici e giovanili, il mondo dell’editoria, le istituzioni politiche e religiose, le università e la cosiddetta “Scuola di Milano” alla quale fanno capo nomi illustri della portata di Banfi, Cantoni, Preti e Paci, come recita il teso di Fulvio Papi Vita e filosofia. La scuola di Milano: Banfi, Cantoni, Paci, Preti.
La seconda parte è stata dedicata alle riflessioni, ai sentimenti e all’analisi di alcuni degli esponenti del mondo intellettuale-filosofico di Milano attraverso delle brevi ma incisive interviste. L’idea di raccogliere delle testimonianze dal mondo intellettuale-filosofico, attraverso una breve intervista, è nata dal fatto che desideravo, in qualche modo, coinvolgere alcuni dei protagonisti della Milano di oggi, nell’intento di far emergere le loro valutazioni personali sul rapporto con la città. Tra questi hanno aderito molti dei docenti e dei ricercatori, non solo di filosofia ma anche delle scienze umane (pedagogia, sociologia, psicologia), delle varie università di Milano oltre a quegli studiosi che fanno riferimento alla cosiddetta “Scuola di Milano”, ovvero Fulvio Papi, Gabriele Scaramuzza, Emilio Renzi, Massimo Bonfantini e l’ex-Assessore Stefano Zecchi. Inoltre, ho deciso di coinvolgere alcune delle associazioni che operano su Milano tra le quali la Casa della Cultura, La Casa della Poesia, la Fondazione Triennale e Punto Rosso, oltre all’ideatore della serie d’incontri di filosofia che va sotto il nome di Filosofia sui Navigli, vale a dire l’avvocato Pietro Tamburrini. Infine, per l’editoria e la carta stampata, hanno aderito il presidente de il Saggiatore Luca Formenton, e Fabio Zanchi, esponente storico del giornalismo milanese che oggi lavora presso la Provincia di Milano con il Presidente Filippo Penati e con l’Assessore alla Cultura Daniela Benelli.
Nella terza parte invece ho presentato un “profilo ideale” di una settimana dedicata al confronto in piazza dal titolo Agorà-Mi. Spazi d’incontro, ossia un vero e proprio progetto, seppur fittizio, indirizzato all’attenzione del Comune di Milano e della Provincia di Milano, il quale prevede una serie di confronti e di dibattiti.
L’iniziativa, quando è stato presentato il progetto al Comune di Milano e nell’attesa di trovare un nome ad essa più adeguato, è stata denominata temporaneamente Settimana della cultura. In seguito, nel periodo in cui ho avviato le interviste, ho preferito denominarla la Settimana dell’intellettuale-filosofico affinché rendesse bene agli intervistati la concretezza dell’idea proposta.
Milano 2007
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