ELDRITCH - Cracksleep: l'undicesimo album.Undicesimo album in studio dal titolo Cracksleep, uscito il 23 marzo, per gli Eldritch, la band di Rosignano Marittimo che a quasi 30 anni di carriera non perde un colpo. Un album ben articolato che come filo conduttore ha l’insonnia e le sue svariate cause che si presenta con un mix di power metal, progressive, thrash, hard rock e hard. Lavoro bello carico e di forte impatto, con riff potenti e martellanti che si alternano a parti più melodiche. Il ruolo portante, come in altri precedenti lavori è quello delle tastiere, ma troviamo delle chitarre che sanno il fatto loro (eccome!) e una sezione ritmica da urlo. Tutti ottimi musicisti e la voce di Terence emerge pulita e chiara, senza sbavature. Si inizia con Cracksleep, pianoforte e orchestra, poi uno stop e la batteria insieme alle chitarre emergono potenti; passiamo a Reset, veloce e con tastiere in primo piano, bellissimi gli assoli di chitarra e pianoforte; Deep Frost caratterizzata da orchestrazioni oscure e sulfuree; Aberration of Nature, un brano cattivo, thrash e con una batteria sorprendente; My Breath qui la melodia è lenta, solo ogni tanto la chitarra si affaccia rendendolo più violento; Silent Corner qui toni calmi e sound più cupo e forte si fondono all’unisono; è il turno di As the Night Crawsl e i nostri si superano con le orchestrazioni; Voices Calling dove ci si spinge davvero sul thrash con accelerazioni e tempi medi; la tripletta finale vede Staring at the Ceiling in cui le tastiere si stagliano lungo tutto il brano; Night Feeling bellissima, diretta e potente e Hidden Friend forse il pezzo più intimo, malinconico e intenso. In definitiva un album ricco di tante sonorità, che racchiude in sé vari generi, che non ha pause e si ascolta nella sua interezza melodica e “cattiva” riuscendo a fondersi regalando agli ascoltatori un suono unico. Voto 8Vedi anche Intervista - ELDRITCH e il loro Cracksleep
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Lo staff precisa che i commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore. Lo staff si riserva il diritto di eliminare, a sua discrezione e senza alcun preavviso, tutti i commenti ritenuti non idonei: abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. TEMPERANCE - Of Jupiter and Moons: il quarto lavoro ricco di novità.Probabilmente una delle uscite più attese nell’ambito metal italiano questo Of Jupiter And Moons pubblicato il 20 aprile scorso dai Temperance (melodic metal band). A partire dalla line up che vede due voci di tutto rispetto del panorama italiano: Michele Guaitoli e Alessia Scolletti, che insieme diventano una miscela intrigante, a cui si uniscono la maestria di Marco Pastorino e la sezione ritmica di Luca Negro e Alfonso Mocerino. Dieci le tracce di Of Jupiter And Moons, ci troviamo di fronte ad un album symphonic metal che rimanda ai Nightwish e ai Whithin Temptation: si parte con The Last Hope In A World Of Hopes (VIDEO LIVE), ambiziosa e supportata dall’orchestra; si passa a Broken Promises nell’insieme talentuosa; ascoltiamo Of Jupiter And Moons dal video bellissimo e dalle sonorità accattivanti; troviamo poco mordente nel brano Everything That I Am; leggera e semplice We Are Free; brillante Alive Again; poi passiamo alla creatività di The Art Of Believing; Way Back Home interpretata magistralmente da Alessia e Michele; chiudono l’album Empires And Men e la mini-suite Daruma’s Eyes (Pt.1). Dieci brani che dimostrano una band affiatata e ben consolidata, che sicuramente dal vivo ha grosse potenzialità e spessore, un album Of Jupiter And Moons costruito nei minimi dettagli: riff di chitarra coinvolgenti e ben costruiti; buon groove dal basso e dalle tastiere; batteria incalzante e voci importanti e portanti. Complimenti anche alla copertina affascinante e lunare e complimenti ai Temperance per questa “nuova vita”. Voto 7,5
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