... la mediazione didattica ... MEDIATTICADisturbi specifici dell’apprendimento
I disturbi specifici dell’apprendimento rappresentano un ambito clinico molto problematico ed eterogeneo. Tale problematicità non è dovuta solo ed esclusivamente agli aspetti clinici dei singoli disturbi, essa riguarda anche l’ambiente, cioè la scuola, in cui i disturbi si manifestano, la vita quotidiana del soggetto con un disturbo specifico. La lettura e la scrittura infatti rappresentano gli strumenti per decodificare, significare e descrivere la realtà circostante e gli aspetti di vita famigliare. Il DSA, Disturbo Specifico dell’Apprendimento, è un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, ortografia, grafia e calcolo) in modo significativo, ma circoscritto lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. I DSA, meglio conosciuti con i termini di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia sono, quindi, disturbi che riguardano lo sviluppo di abilità specifiche, rappresentano un problema ad alta incidenza nella popolazione scolastica (dal 2 al 5%) e originano molti casi di disagio e abbandono scolastico. Per questo è importante identificare il prima possibile tali disturbi, al fine di poter agire sin dalle fasi iniziali di acquisizione delle abilità funzionali all’apprendimento. Muoversi tempestivamente permette, inoltre, di ridurre il disagio di tipo affettivo e sociale e di prevenire l’insorgenza di disturbi comportamentali. Non è un caso infatti che i bambini con un disturbo specifico dell’apprendimento abbiano reazioni che, semplificando, sono legate ad aspetti relativi all’autostima. Le reazioni di un bambino con disturbo specifico possono considerarsi di tre categorie fondamentali: reazioni di tipo aggressivo, caratterizzati dalla costante ricerca del soggetto di un’identità all’interno della propria classe che può sfociare nell’attuazione di atteggiamenti di tipo oppositorio e provocatorio; reazioni depressive, date da un’immagine di sé negativa e squalificante che si riflette sul presente del soggetto, per cui il soggetto si percepisce come privo di valore, ma anche sul futuro, per cui vi è la convinzione che le cose non miglioreranno mai e che nessuna persona o nuova attività possano migliorare le cose; e una reazione caratterizzata da uno stato confusionale costante, per cui la scuola, già normalmente problematica, diviene una struttura informe e incomprensibile, sia a livello didattico vero e proprio che a livello relazionale e sociale. È chiaro quindi che gli adulti che si trovano a stretto contatto con un bambino con disturbo specifico debbano attuare meccanismi relazionali particolari. Genitori, insegnanti e le figure specializzate al recupero devono creare una rete di rapporti di aiuto collaborativi e costruttivi, capaci di migliorare la coscienza delle proprie capacità, devono aiutarlo a costruirsi una nuova un’immagine di sé che integri gli aspetti deficitari a quelli normali, a prendere contatto con i propri limiti e le proprie potenzialità, evitando eccessive oscillazioni tra sentimenti contrastanti di positività e di disfatta. Gli insegnanti, in particolar modo, sono figure sensibili ed importanti nel cammino di un soggetto con disturbo specifico dell’apprendimento: devono essere in grado di graduare le difficoltà che presentano al bambino, rispettare i tempi di apprendimento, selezionando i contenuti e privilegiando gli aspetti concettuali a quelli quantitativi, devono motivare e coinvolgere tutti gli alunni senza creare rapporti viziati e di preferenza, devono usare le gratificazioni con oculatezza e come rinforzo costruttivo, devono favorire le occasioni nelle quali sia possibile parlare delle difficoltà e delle diversità e in ultimo gli insegnanti devono controllare le proprie emozioni, evitando atteggiamenti di frustrazione e di negatività. Si presenta, in conclusione, anche l’essenzialità e l’importanza degli aspetti preventivi che hanno il preciso scopo di individuare i segnali di qualcosa che non procede nel modo giusto in modo da dare vita ad un piano d’intervento tempestivo e, quindi, maggiormente efficace. Massimiliano Sanfedino
0 Commenti
Laboratorio di Enogastronomia (Cucina): il panel di degustazione dei salumiL'Enogastronomia è l'arte culinaria spesso associata alla conoscenza dei vini e del corretto abbinamento con i cibi. La professione del cuoco non si ferma solo alla realizzazione del piatto ma, essendo un professionista del gusto, si avvale anche dell'analisi sensoriale.
La classe 5^A (indirizzo Enogastronomico) dell’I.P.S.S.E.O.A. "Sergio Ronco" di Trino (VC), con la coordinazione della docente Barbara Berlucchi (Enogastronomia - Cucina) e la collaborazione del docente Massimiliano Sanfedino (Tecniche di comunicazione e Specializzato sul sostegno), il giorno 16 febbraio 2017 ha dato vita ad un piccolo laboratorio di degustazione al fine di valutare le caratteristiche organolettiche di un alimento: il salume. Il salume è un termine italiano, presente in varie tipologie e varietà, per indicare un alimento a base di carne cruda o cotta, con l'aggiunta spesso di sale, talvolta di grasso animale, erbe e spezie ed eventualmente altri ingredienti e conservanti. I salumi si ottengono da tessuti muscolari diversi e possono provenire dalla carne di diversi animali di allevamento (come bovino, suino, equino, e ovino) e di selvaggina (come cinghiale, cervo e capriolo). Il maiale è certamente il più indicato per questo scopo: se ne possono utilizzare parti intere (cosce, spalle, coppe), oppure carni tritate e insaccate, sia crude (salami e salsiccia) sia cotte (mortadella, zampone, cotechino). In seguito l'impasto viene insaccato in budelli animali e/o sintetici, legati con lo spago a intervalli regolari. Segue un periodo di stagionatura (da 1 a 6 mesi) in ambiente ventilato e fresco (dai 10 ai 13 °C). In questo settore è indispensabile imparare a valutare sensorialmente le caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari, concentrarsi sui sapori e memorizzare le varie sensazioni per poi riconoscerle in seguito. Durante il panel-test, gli studenti si sono immedesimati in "assaggiatori", con l’obiettivo di mettere a confronto diverse tipologie di salume, attraverso la percezione sensoriale e gustativa. Ciascuno studente ha valutato le sette varietà, concentrandosi prima sull’esame tattile-visivo, poi su quello olfattivo e gustativo, compilando per gradi la scheda descrittiva-sensoriale personale. I salumi presi in esame sono i seguenti: salame a carne mista (suino misto vitello), salame cacciatorino non stagionati, salame cacciatorino di media stagionatura, salame cacciatorino stagionato, strolghino di culatello, salame sotto grasso ed infine il chorizo (salame tipico spagnolo). Infine, per esaltare le caratteristiche organolettiche dei salumi e per ottenere un connubio perfetto, sono stati abbinati due vini rossi giovani, il Barbera del Monferrato DOC 2015 e il Grignolino del Monferrato Casalese DOC 2015. "Non c’è uomo che non possa bere o mangiare, ma sono in pochi in grado di capire che cosa abbia sapore" (Confucio – filosofo cinese) Andrea Chianese, Mattia Pardo Foto a cura di Francesco Guccione Classe 5^A - Enogastronomia (Cucina) - Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC) A cura di Massimiliano Sanfedino La finalità di questo articolo è puramente ludica e didattica ed è un blog personale, viene aggiornato senza alcuna periodicità. Ogni riferimento a immagini, nomi, recapiti telefonici e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Laboratorio di Tecniche di Comunicazione: realizzare un volantino pubblicitarioComunicare, condividere informazioni ed entrare in empatia con gli altri, non è affatto un lavoro semplice. Le tecniche da apprendere sono varie e molteplici, e per farle proprie è necessario un impegno costante e meta-comunicativo. La classe 5ᵃ E (Accoglienza Turistica) dell’Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC), con la collaborazione del docente di Tecniche di Comunicazione Massimiliano Sanfedino, ha realizzato un piccolo laboratorio: ideare e progettare un volantino pubblicitario, con l’intento di promuovere la propria attività commerciale e ricettiva di vario genere. Le studentesse, durante il loro percorso di studi, hanno appreso come impiegare i colori, le immagini e i caratteri e a disporli correttamente all’interno di un materiale pubblicitario, quale una brochure, un volantino e un dépliant. Esistono molteplici sistemi per pubblicizzare un’attività, e i volantini sono di sicuro tra i più efficaci e diretti. Il volantino è un prodotto promozionale che si può presentare in formato digitale o cartaceo e solitamente serve per promuovere un’azienda, un qualsiasi tipo di evento, o per presentare offerte speciali nel caso della vendita di prodotti o servizi. Nel layout di un volantino gli elementi di base che non devono mancare sono: il logo, il titolo o nome, la data (di scadenza per le offerte, o il giorno in cui si terrà l’evento), eventuali sfondi e/o immagini, altre informazioni utili più dettagliate e l’indirizzo con i vari recapiti. Per la realizzazione del volantino, il primo passaggio è stato inventare il “logo” e il nome dell’azienda e/o agenzia, partendo e giocando con il proprio nome di battesimo. In questo caso, si è tenuto conto che il nome deve essere intelligente e intuitivo per riuscire a trasmettere ai potenziali clienti il fine della propria attività. Per quanto riguarda l’utilizzo di immagini, di disegni e di colori, devono risultare accattivanti e d’impatto, mentre i caratteri leggibili e comprensibili. Linda Urbano Classe 5ᵃ E - Accoglienza Turistica - Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC) A cura di Massimiliano Sanfedino La finalità di questo articolo è puramente ludica e didattica ed è un blog personale, viene aggiornato senza alcuna periodicità. Ogni riferimento a immagini, nomi, recapiti telefonici e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. |
Categorie
Tutti
Archivi
Gennaio 2021
Massimiliano Sanfedino
- Docente di Tecniche di comunicazione - Specializzato sul sostegno - Blogger - Filosofo e Autore per passione - Webdesigner - Webmaster - Fotoreporter - Redattore web © Diritti d'autore di Massimiliano Sanfedino
Sito di divulgazione delle mie opere Seguimiper restare aggiornato
|