L'ANGOLO del Café - "La felicità" - IPSSEOA Trino (Vercelli) - 02/02/2018I caffè letterari rappresentano da sempre antichi ritrovi privilegiati di scrittori, pensatori, artisti, uomini d’affari ed intellettuali. Un luogo particolare dove si è dato libero sfogo all’animo artistico e filosofico. Il caffè letterario è, senza dubbio, un luogo di confronto e di incontro tra il desiderio di accrescere la propria cultura e il desiderio di ristorarsi per sorseggiare una calda tisana o un aromatico caffè, leggendo un libro o, semplicemente, per chiacchierare con le persone care. La cultura del caffè letterario ebbe inizio nel 1700 e divenne simbolo della classe illuminista, ovvero un luogo di costume e uno spazio di discussione su tematiche culturali. L'evento, dal titolo l’ANGOLO del café, ha toccato essenzialmente il tema della felicità ed ha avuto luogo venerdì 2 febbraio alle ore 11:00, presso la sala "Melissa" dell'I.P.S.S.E.O.A "Sergio Ronco" di Trino (VC). L’iniziativa è stata coordinata dalla prof.ssa Paola Bosso (Lettere) e dal prof. Massimiliano Sanfedino (Tecniche di comunicazione - Specializzato sul sostegno). L'idea di far respirare la cultura francese (dei café) del secolo dei lumi, all'interno dell’Istituto, nasce dalla proposta dei due docenti che, durane le loro lezioni, hanno apprezzato lo spirito di iniziativa degli studenti della classe 4ᵃ A (Enogastronomia). La particolarità dell’avvenimento è stata quella di trasmettere l’evento in streaming, sul canale youtube del blog MeDiaTTicA & Music Hard, per dare l'opportunità a tutti gli studenti di interagire durante la diretta. A tale dibattito hanno partecipato attivamente la prof.ssa Giuliana Tedeschi (Specializzata sul sostegno), la stessa prof.ssa Paola Bosso e alcuni studenti della classe 4ᵃ A. L'aspetto tecnico è stato curato dal prof. Massimiliano Sanfedino, mentre la prof.ssa Ester Sirna, grazie alla collaborazione di alcuni studenti della stessa classe, ha curato la scenografia del set. Hanno collaborato alla realizzazione dell'evento anche altri alunni dell'Istituto (come si evince nel video) per ciascuna articolazione (percorso di studi), sotto la supervisione del prof. Matteo Vacchina (Sala-vendita), della prof.ssa Cristina Giuppone (Enogastronomia), della prof.ssa Barbara Berlucchi (Pasticceria) e dal prof. Massimiliano Sanfedino (Tec. di comunicazione - Accoglienza turistica). Questa prima esperienza è stata certamente un momento di condivisione, sia dal punto di vista didattico-culturale e sia dal punto di vista comunicativo-divulgativo: un connubio perfetto tra le discipline umanistiche e quelle caratterizzanti dell'Istituto (tecnico-pratiche). Anita Saresini Classe 4ᵃ A - Enogastronomia (Cucina) - Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC) A cura di Massimiliano Sanfedino e Paola Bosso La finalità di questo articolo è puramente ludica e didattica ed è un blog personale, viene aggiornato senza alcuna periodicità. Ogni riferimento a immagini, nomi, recapiti telefonici e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Helloween - 18 Novembre - Pumpkins United World Tour 2017/18 - Milano |
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HELLOWEEN - Pumpkins United World Tour 2017-18: la data italiana della reunion!
L’attesa è finita, Kai Hansen e Michael Kiske sono finalmente tornati a suonare negli Helloween. La band tedesca ha intrapreso un tour mondiale che ha fatto tappa in Italia il 18 novembre 2017. Il Mediolanum Forum di Assago è stato appositamente allestito per lo show denominato Pumpkins United World (tre ore di colori, immagini, videoclip e zucche). La reunion è diventata realtà, un’attesa durata anni e invocata dai fan della band di tutto il mondo. Gli Helloween sono un gruppo musicale nati ad Amburgo nel 1983 dal chitarrista Kai Hansen e sono considerati tra i capostipiti del sottogenere power metal, grazie soprattutto ai due album Keeper of the Seven Keys - Part I e Keeper of the Seven Keys - Part II cantati da Michael Kiske. La scaletta del live è stata caratterizzata dai brani tratti da tutta la discografia della band, passando dai primi album cantati da Hansen e Kiske, compresi i migliori brani dei dischi successivi cantati da Deris. Sul palco si sono esibiti Kai Hansen, Michael Kiske, Andi Deris, Michael Weikath, Markus Grosskopf, Sacha Gerstner e Dani Loble.
La scaletta del concerto di Milano - 18 novembre 2017
Halloween, Dr. Stein, I’m Alive, If I Could Fly, Are You Metal?, Kids of the Century, Waiting for the Thunder, Perfect Gentleman, Starlight / Ride the Sky / Judas, Heavy Metal (Is the Law), Forever and One (Neverland), A Tale That Wasn’t Right, I Can, Livin’ Ain’t No Crime, A Little Time, Why?, Sole Survivor, Power, How Many Tears, Eagle Fly Free, Keeper of the Seven Keys, Future World, I Want Out
Massimiliano Sanfedino
L’attesa è finita, Kai Hansen e Michael Kiske sono finalmente tornati a suonare negli Helloween. La band tedesca ha intrapreso un tour mondiale che ha fatto tappa in Italia il 18 novembre 2017. Il Mediolanum Forum di Assago è stato appositamente allestito per lo show denominato Pumpkins United World (tre ore di colori, immagini, videoclip e zucche). La reunion è diventata realtà, un’attesa durata anni e invocata dai fan della band di tutto il mondo. Gli Helloween sono un gruppo musicale nati ad Amburgo nel 1983 dal chitarrista Kai Hansen e sono considerati tra i capostipiti del sottogenere power metal, grazie soprattutto ai due album Keeper of the Seven Keys - Part I e Keeper of the Seven Keys - Part II cantati da Michael Kiske. La scaletta del live è stata caratterizzata dai brani tratti da tutta la discografia della band, passando dai primi album cantati da Hansen e Kiske, compresi i migliori brani dei dischi successivi cantati da Deris. Sul palco si sono esibiti Kai Hansen, Michael Kiske, Andi Deris, Michael Weikath, Markus Grosskopf, Sacha Gerstner e Dani Loble.
La scaletta del concerto di Milano - 18 novembre 2017
Halloween, Dr. Stein, I’m Alive, If I Could Fly, Are You Metal?, Kids of the Century, Waiting for the Thunder, Perfect Gentleman, Starlight / Ride the Sky / Judas, Heavy Metal (Is the Law), Forever and One (Neverland), A Tale That Wasn’t Right, I Can, Livin’ Ain’t No Crime, A Little Time, Why?, Sole Survivor, Power, How Many Tears, Eagle Fly Free, Keeper of the Seven Keys, Future World, I Want Out
Massimiliano Sanfedino
Siamo davvero liberi di scegliere, oppure la nostra scelta è condizionata da un processo complesso?
Secondo Martin Heidegger, filosofo tedesco, l'uomo non è solo un ente fra gli altri, ma nella sua stessa esistenza ha un costitutivo rapporto di comprensione per l'essere. L’uomo per il solo fatto di esistere si trova “gettato nel mondo”, ma non come un ente sterile e separato dalla realtà circostante, egli stesso è parte integrante di un processo universale in atto (un processo autodeterminante e causa sui). Il singolo individuo è "esserci come possibilità" ed è il frutto di un processo più ampio e generale. L’uomo non ha scelto come e se venire al mondo, ma è stato “catapultato” senza che l'abbia mai chiesto o desiderato. L'esistenza, o meno, ad esempio dello stesso Martin Heidegger, non è dettata da una scelta personale (non ha scelto di esistere), ma è l’effetto di cause dirette e cause indirette. La causa diretta, in questo caso, non è altro che l’agire dei suoi genitori, generandolo o mettendolo al mondo per la morte; mentre le cause indirette sono dettate dal processo universale che spinge gli stessi genitori a compiere quell’atto (procreazione).
Preso atto che l’uomo non sceglie di esistere, d’altra parte, ha la facoltà di scegliere nel corso della propria esistenza? E le sue scelte, o il suo agire, sono incondizionate? In altre parole, tu che stai leggendo, in questo preciso istante, hai scelto in modo incondizionato di leggere, oppure la tua scelta è frutto di un processo più complesso di cause dirette e indirette? Cosa ti ha spinto a leggere, in questo preciso istante, questo scritto e non un altro? Perché hai scelto di leggere ora e non in un altro momento? Eppure, in questo preciso istante potresti non continuare la lettura e scegliere di fare altro; ma cosa ci spinge e determina le scelte del nostro agire? Mi verrebbe da rispondere: l’esistenza, la quale ci impone a la scelta. Dunque, siamo vittime della nostra esistenza e di conseguenza obbligati a scegliere.
Ovviamente è un discorso che non si può riassumere in poche battute, ma posso sintetizzare e asserire che l'uomo, essendo un essere che si manifesta come tale, nella sua interezza, “gettato nel mondo”, è fortemente condizionato da innumerevoli e incalcolabili fattori, che personalmente sintetizzo (e catalogo) in tre stati (condizioni generali): DNA, Spazio-Tempo (o setting), Esperienza.
- DNA, ossia il nostro essere (geneticamente) che ci caratterizza e ci differenzia.
- Spazio-Tempo (o setting), ossia lo spazio fisico della realtà circostante e il periodo storico dell'umanità nel quale siamo “gettati”. In questo caso, bisogna far riferimento agli usi e costumi, le credenze popolari, le strutture sociali, e così continuando.
- Esperienze personali e sociali, dalle più insignificanti (come leggere questo scritto) a quelle toccanti che possono modellare o modificare radicalmente la nostra personalità, il nostro modo di pensare e le scelte future.
Questi tre stati influenzano indiscutibilmente il nostro modo di essere e di agire nel mondo.
Pertanto, tornando al discorso sulla libertà di scelta, il nostro agire può essere considerato totalmente incondizionato, oppure è il frutto di un processo complesso?
In base al discorso affrontato poc’anzi posso asserire che la scelta del lettore (in questo preciso istante), come la mia scelta di pensare, di leggere o di scrivere, è stata dettata da un processo articolato di cause dirette e indirette. Queste cause ci hanno trascinato a compiere una determinata scelta e non un’altra, pur essendo dinanzi ad un ventaglio di possibilità, illusorie, che ci fanno credere che la scelta stessa sia libera e incondizionata. Di conseguenza, la scelta presa sarà l’effetto delle cause precedenti e, a sua volta, sarà la causa delle successive, come due facce della stessa medaglia (processo incessante, autodeterminante e causa sui).
Concludendo, posso asserire che ognuno di noi altro non è che la “risultante dell’Evoluzionismo causale nell’attuale presente”.
Ho appena scelto di leggere senza aver scelto cosa mi ha spinto a compiere tale azione.
Massimiliano Sanfedino
... la mediazione didattica ... MEDIATTICA
Disturbi specifici dell’apprendimento
I disturbi specifici dell’apprendimento rappresentano un ambito clinico molto problematico ed eterogeneo. Tale problematicità non è dovuta solo ed esclusivamente agli aspetti clinici dei singoli disturbi, essa riguarda anche l’ambiente, cioè la scuola, in cui i disturbi si manifestano, la vita quotidiana del soggetto con un disturbo specifico. La lettura e la scrittura infatti rappresentano gli strumenti per decodificare, significare e descrivere la realtà circostante e gli aspetti di vita famigliare.
Il DSA, Disturbo Specifico dell’Apprendimento, è un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, ortografia, grafia e calcolo) in modo significativo, ma circoscritto lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. I DSA, meglio conosciuti con i termini di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia sono, quindi, disturbi che riguardano lo sviluppo di abilità specifiche, rappresentano un problema ad alta incidenza nella popolazione scolastica (dal 2 al 5%) e originano molti casi di disagio e abbandono scolastico. Per questo è importante identificare il prima possibile tali disturbi, al fine di poter agire sin dalle fasi iniziali di acquisizione delle abilità funzionali all’apprendimento. Muoversi tempestivamente permette, inoltre, di ridurre il disagio di tipo affettivo e sociale e di prevenire l’insorgenza di disturbi comportamentali.
Non è un caso infatti che i bambini con un disturbo specifico dell’apprendimento abbiano reazioni che, semplificando, sono legate ad aspetti relativi all’autostima. Le reazioni di un bambino con disturbo specifico possono considerarsi di tre categorie fondamentali: reazioni di tipo aggressivo, caratterizzati dalla costante ricerca del soggetto di un’identità all’interno della propria classe che può sfociare nell’attuazione di atteggiamenti di tipo oppositorio e provocatorio; reazioni depressive, date da un’immagine di sé negativa e squalificante che si riflette sul presente del soggetto, per cui il soggetto si percepisce come privo di valore, ma anche sul futuro, per cui vi è la convinzione che le cose non miglioreranno mai e che nessuna persona o nuova attività possano migliorare le cose; e una reazione caratterizzata da uno stato confusionale costante, per cui la scuola, già normalmente problematica, diviene una struttura informe e incomprensibile, sia a livello didattico vero e proprio che a livello relazionale e sociale.
È chiaro quindi che gli adulti che si trovano a stretto contatto con un bambino con disturbo specifico debbano attuare meccanismi relazionali particolari. Genitori, insegnanti e le figure specializzate al recupero devono creare una rete di rapporti di aiuto collaborativi e costruttivi, capaci di migliorare la coscienza delle proprie capacità, devono aiutarlo a costruirsi una nuova un’immagine di sé che integri gli aspetti deficitari a quelli normali, a prendere contatto con i propri limiti e le proprie potenzialità, evitando eccessive oscillazioni tra sentimenti contrastanti di positività e di disfatta.
Gli insegnanti, in particolar modo, sono figure sensibili ed importanti nel cammino di un soggetto con disturbo specifico dell’apprendimento: devono essere in grado di graduare le difficoltà che presentano al bambino, rispettare i tempi di apprendimento, selezionando i contenuti e privilegiando gli aspetti concettuali a quelli quantitativi, devono motivare e coinvolgere tutti gli alunni senza creare rapporti viziati e di preferenza, devono usare le gratificazioni con oculatezza e come rinforzo costruttivo, devono favorire le occasioni nelle quali sia possibile parlare delle difficoltà e delle diversità e in ultimo gli insegnanti devono controllare le proprie emozioni, evitando atteggiamenti di frustrazione e di negatività. Si presenta, in conclusione, anche l’essenzialità e l’importanza degli aspetti preventivi che hanno il preciso scopo di individuare i segnali di qualcosa che non procede nel modo giusto in modo da dare vita ad un piano d’intervento tempestivo e, quindi, maggiormente efficace.
Massimiliano Sanfedino
I disturbi specifici dell’apprendimento rappresentano un ambito clinico molto problematico ed eterogeneo. Tale problematicità non è dovuta solo ed esclusivamente agli aspetti clinici dei singoli disturbi, essa riguarda anche l’ambiente, cioè la scuola, in cui i disturbi si manifestano, la vita quotidiana del soggetto con un disturbo specifico. La lettura e la scrittura infatti rappresentano gli strumenti per decodificare, significare e descrivere la realtà circostante e gli aspetti di vita famigliare.
Il DSA, Disturbo Specifico dell’Apprendimento, è un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, ortografia, grafia e calcolo) in modo significativo, ma circoscritto lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. I DSA, meglio conosciuti con i termini di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia sono, quindi, disturbi che riguardano lo sviluppo di abilità specifiche, rappresentano un problema ad alta incidenza nella popolazione scolastica (dal 2 al 5%) e originano molti casi di disagio e abbandono scolastico. Per questo è importante identificare il prima possibile tali disturbi, al fine di poter agire sin dalle fasi iniziali di acquisizione delle abilità funzionali all’apprendimento. Muoversi tempestivamente permette, inoltre, di ridurre il disagio di tipo affettivo e sociale e di prevenire l’insorgenza di disturbi comportamentali.
Non è un caso infatti che i bambini con un disturbo specifico dell’apprendimento abbiano reazioni che, semplificando, sono legate ad aspetti relativi all’autostima. Le reazioni di un bambino con disturbo specifico possono considerarsi di tre categorie fondamentali: reazioni di tipo aggressivo, caratterizzati dalla costante ricerca del soggetto di un’identità all’interno della propria classe che può sfociare nell’attuazione di atteggiamenti di tipo oppositorio e provocatorio; reazioni depressive, date da un’immagine di sé negativa e squalificante che si riflette sul presente del soggetto, per cui il soggetto si percepisce come privo di valore, ma anche sul futuro, per cui vi è la convinzione che le cose non miglioreranno mai e che nessuna persona o nuova attività possano migliorare le cose; e una reazione caratterizzata da uno stato confusionale costante, per cui la scuola, già normalmente problematica, diviene una struttura informe e incomprensibile, sia a livello didattico vero e proprio che a livello relazionale e sociale.
È chiaro quindi che gli adulti che si trovano a stretto contatto con un bambino con disturbo specifico debbano attuare meccanismi relazionali particolari. Genitori, insegnanti e le figure specializzate al recupero devono creare una rete di rapporti di aiuto collaborativi e costruttivi, capaci di migliorare la coscienza delle proprie capacità, devono aiutarlo a costruirsi una nuova un’immagine di sé che integri gli aspetti deficitari a quelli normali, a prendere contatto con i propri limiti e le proprie potenzialità, evitando eccessive oscillazioni tra sentimenti contrastanti di positività e di disfatta.
Gli insegnanti, in particolar modo, sono figure sensibili ed importanti nel cammino di un soggetto con disturbo specifico dell’apprendimento: devono essere in grado di graduare le difficoltà che presentano al bambino, rispettare i tempi di apprendimento, selezionando i contenuti e privilegiando gli aspetti concettuali a quelli quantitativi, devono motivare e coinvolgere tutti gli alunni senza creare rapporti viziati e di preferenza, devono usare le gratificazioni con oculatezza e come rinforzo costruttivo, devono favorire le occasioni nelle quali sia possibile parlare delle difficoltà e delle diversità e in ultimo gli insegnanti devono controllare le proprie emozioni, evitando atteggiamenti di frustrazione e di negatività. Si presenta, in conclusione, anche l’essenzialità e l’importanza degli aspetti preventivi che hanno il preciso scopo di individuare i segnali di qualcosa che non procede nel modo giusto in modo da dare vita ad un piano d’intervento tempestivo e, quindi, maggiormente efficace.
Massimiliano Sanfedino
Street 11 (riflessioni)
Pieraldo Carlo Forte (scrittore) |
Da quale parte è l'inizio.
Non è mai facile rispondere alle domande
niente è più vero della pigrizia.
Mi piace un pubblico fedele
a un corpo morente nella penombra.
Profondo è il desiderio di un confronto
ma non ho mai avuto riscontri.
Quando leggo un libro la pena le mani la mente
si riempiono di luci, che lentamente
ti illuminano i momenti.
Con me, anche la poesia
si può maritare con la moda
non succede spesso, ma il vizio
dichiara che è possibile, forse è questa
la sintesi più cruda di questo mondo
nudo è il talento di un corpo contraddittorio.
Il mio, un pezzo di carta, scritto di pugno
un omaggio, una serenata, un primo desiderio
e se ne fossi capace, un vento triste e felice
che sa rendere il mattino
la prima volta di sempre
e la notte, l'impassibile buio
che ti difende dalla tristezza.
Libera è la mia bocca e la voce
carne povera, di un corpo di luce e di buio.
Io la strada e uno scherzo
io l'andatura e un rinoceronte
io il tempo e un coccodrillo
io la paura e una formica
io la personalità e un leone
io il respiro e un'aquila
io un sogno e la farfalla.
Perché realtà, non sei la mia stanza
e unica lei, ancora sa commuovermi.
Un miracolo quei passi lenti
tra le foglie cadute dagli alberi.
Ogni calcio ricevuto
un destino di strade condivise.
Incredibili i miei occhi, quando
ormai vecchi riescono a ospitare
ogni ricordo del mio tempo.
E salvare, chi li ha abitati.
Pieraldo Carlo Forte
Non è mai facile rispondere alle domande
niente è più vero della pigrizia.
Mi piace un pubblico fedele
a un corpo morente nella penombra.
Profondo è il desiderio di un confronto
ma non ho mai avuto riscontri.
Quando leggo un libro la pena le mani la mente
si riempiono di luci, che lentamente
ti illuminano i momenti.
Con me, anche la poesia
si può maritare con la moda
non succede spesso, ma il vizio
dichiara che è possibile, forse è questa
la sintesi più cruda di questo mondo
nudo è il talento di un corpo contraddittorio.
Il mio, un pezzo di carta, scritto di pugno
un omaggio, una serenata, un primo desiderio
e se ne fossi capace, un vento triste e felice
che sa rendere il mattino
la prima volta di sempre
e la notte, l'impassibile buio
che ti difende dalla tristezza.
Libera è la mia bocca e la voce
carne povera, di un corpo di luce e di buio.
Io la strada e uno scherzo
io l'andatura e un rinoceronte
io il tempo e un coccodrillo
io la paura e una formica
io la personalità e un leone
io il respiro e un'aquila
io un sogno e la farfalla.
Perché realtà, non sei la mia stanza
e unica lei, ancora sa commuovermi.
Un miracolo quei passi lenti
tra le foglie cadute dagli alberi.
Ogni calcio ricevuto
un destino di strade condivise.
Incredibili i miei occhi, quando
ormai vecchi riescono a ospitare
ogni ricordo del mio tempo.
E salvare, chi li ha abitati.
Pieraldo Carlo Forte
Pino Scotto - Lacuna Coil - 4 - 6 Agosto - South's Cheyenne - Manduria (Taranto)
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Altri video dei Lacuna Coil e di Pino Scotto QUI
SOUTH'S CHEYENNE 2017
Dal 4 al 6 agosto 2017, presso il campo sportivo di Manduria (TA), in occasione del 15° Anniversario degli Indian Bikers Motorcycle Club Taranto 1%, si è svolto il South's Cheyenne International Bike Show & Metal/Rock Festival.
Un evento ben organizzato da Cosimo Breccia e dal suo staff dove, contestualmente al motoraduno, hanno calcato il palco varie band Metal/Rock, tra le quali gli Elegy of Madness (un gruppo che personalmente apprezzo). Come band di spicco, nella prima serata si è esibito il sontuoso Pino Scotto, mentre sabato 5 agosto si sono esibiti i Folkstone e per chiudere domenica i Lacuna Coil.
Per maggiori informazioni sull'evento, consultare la pagina Facebook:
https://www.facebook.com/southscheyenne
Massimiliano Sanfedino
Dal 4 al 6 agosto 2017, presso il campo sportivo di Manduria (TA), in occasione del 15° Anniversario degli Indian Bikers Motorcycle Club Taranto 1%, si è svolto il South's Cheyenne International Bike Show & Metal/Rock Festival.
Un evento ben organizzato da Cosimo Breccia e dal suo staff dove, contestualmente al motoraduno, hanno calcato il palco varie band Metal/Rock, tra le quali gli Elegy of Madness (un gruppo che personalmente apprezzo). Come band di spicco, nella prima serata si è esibito il sontuoso Pino Scotto, mentre sabato 5 agosto si sono esibiti i Folkstone e per chiudere domenica i Lacuna Coil.
Per maggiori informazioni sull'evento, consultare la pagina Facebook:
https://www.facebook.com/southscheyenne
Massimiliano Sanfedino
Depeche Mode - 27 Giugno - Global Spirit tour – San Siro (Milano)
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DEPECHE MODE - GLOBAL SPIRIT TOUR - MILANO - FULL (Quasi completo) QUI
“Tutto ciò che ho sempre voluto, tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno è qui nelle mie braccia, le parole sono davvero superflue. Possono solo fare male. Goditi il silenzio”. (Depeche Mode - Enjoy the silence)
I Depeche Mode sono tornati in Italia il 27 giugno 2017 (San Siro - Stadio Giuseppe Meazza - Milano) per presentare il nuovo album dal titolo Spirit, pubblicato il 17 marzo 2017 dalla Columbia Records, descritto da Dave Gahan come un disco “provocante ed energizzante, più sexy del precedente Delta Machine”. Per la band inglese, che in carriera ha venduto oltre 100 milioni di dischi, si tratta del terzo concerto al Meazza, dopo il 2009 e il 2013. Dave Gahan (voce), Martin Gore (chitarra e tastiere) e Andrew Fletcher (tastiere, basso e portavoce) hanno dato vita ad un evento imperdibile, ripercorrendo i brani che hanno forgiato la storia della band, tra i quali non potevano mancare Stripped (1986), Personal Jesus (1989) e Enjoy the silence (1990), quest’ultima accolta dai presenti come una vera e propria festa. Lo show del tour denominato Global Spirit è stato caratterizzato da più di due ore di luci, suoni e immagini, mentre in apertura si sono esibiti gli Algiers (soul-post punk). La canzone più datata, tra quelle eseguite dal trio di Basildon davanti a 55.000 presenti, è stata Everything counts del 1983, fino ad arrivare al 2017 con ben cinque brani estratti dal recente Spirit, tra cui Where's the Revolution, Going Backwards (in apertura del live) e So Much Love, quest’ultima accompagnata da immagini in bianco e nero e da uno spettacolare gioco di luci. La formazione originaria, nata nel 1980, comprendeva anche Vince Clarke (tastiere), noto per essere lo strumentista degli Yazoo, il quale ha lasciato la band nel 1981. Dopo l'abbandono di Clarke, Alan Wilder (tastiere) si è unito al gruppo nel 1982 per poi lasciarlo nel 1995. I Depeche Mode, affermati sulla scena synth pop dagli inizi degli anni ottanta, hanno abbracciato più di un genere musicale, dal pop rock e alla new wave, con incursioni nella dance alternativa, fino a diventare, secondo la nota rivista musicale britannica Q "la band elettronica più popolare e longeva che il mondo abbia mai conosciuto".
“Vi manipolano, vi minacciano usando il terrore come arma, vi spaventano finché non andate dalla loro parte, dov'è la rivoluzione? Forza gente, mi state deludendo”. (Depeche Mode - Where's the Revolution)
La scaletta del concerto di Milano - 27 giugno 2017
Going Backwards, So Much love, Barrel Of a gun, A pain that I’m used to, Corrupt, In your room, World in my eyes, Cover me, A question of Lust, Home, Poison Heart, Where’s the Revolution, Wrong, Everything counts, Stripped, Enjoy the Silence, Never Let me down again, Somebody, Walking in my shoes, Heroes, I feel you, Personal Jesus
Massimiliano Sanfedino
I Depeche Mode sono tornati in Italia il 27 giugno 2017 (San Siro - Stadio Giuseppe Meazza - Milano) per presentare il nuovo album dal titolo Spirit, pubblicato il 17 marzo 2017 dalla Columbia Records, descritto da Dave Gahan come un disco “provocante ed energizzante, più sexy del precedente Delta Machine”. Per la band inglese, che in carriera ha venduto oltre 100 milioni di dischi, si tratta del terzo concerto al Meazza, dopo il 2009 e il 2013. Dave Gahan (voce), Martin Gore (chitarra e tastiere) e Andrew Fletcher (tastiere, basso e portavoce) hanno dato vita ad un evento imperdibile, ripercorrendo i brani che hanno forgiato la storia della band, tra i quali non potevano mancare Stripped (1986), Personal Jesus (1989) e Enjoy the silence (1990), quest’ultima accolta dai presenti come una vera e propria festa. Lo show del tour denominato Global Spirit è stato caratterizzato da più di due ore di luci, suoni e immagini, mentre in apertura si sono esibiti gli Algiers (soul-post punk). La canzone più datata, tra quelle eseguite dal trio di Basildon davanti a 55.000 presenti, è stata Everything counts del 1983, fino ad arrivare al 2017 con ben cinque brani estratti dal recente Spirit, tra cui Where's the Revolution, Going Backwards (in apertura del live) e So Much Love, quest’ultima accompagnata da immagini in bianco e nero e da uno spettacolare gioco di luci. La formazione originaria, nata nel 1980, comprendeva anche Vince Clarke (tastiere), noto per essere lo strumentista degli Yazoo, il quale ha lasciato la band nel 1981. Dopo l'abbandono di Clarke, Alan Wilder (tastiere) si è unito al gruppo nel 1982 per poi lasciarlo nel 1995. I Depeche Mode, affermati sulla scena synth pop dagli inizi degli anni ottanta, hanno abbracciato più di un genere musicale, dal pop rock e alla new wave, con incursioni nella dance alternativa, fino a diventare, secondo la nota rivista musicale britannica Q "la band elettronica più popolare e longeva che il mondo abbia mai conosciuto".
“Vi manipolano, vi minacciano usando il terrore come arma, vi spaventano finché non andate dalla loro parte, dov'è la rivoluzione? Forza gente, mi state deludendo”. (Depeche Mode - Where's the Revolution)
La scaletta del concerto di Milano - 27 giugno 2017
Going Backwards, So Much love, Barrel Of a gun, A pain that I’m used to, Corrupt, In your room, World in my eyes, Cover me, A question of Lust, Home, Poison Heart, Where’s the Revolution, Wrong, Everything counts, Stripped, Enjoy the Silence, Never Let me down again, Somebody, Walking in my shoes, Heroes, I feel you, Personal Jesus
Massimiliano Sanfedino
Jean-Paul Sartre, il maestro di cosa vuol dire essere liberi, il 15 aprile del 1980 naufragava nel suo silenzio: il mondo aveva perso il più grande pensatore dell’Umanismo. Con il suo silenzio, Sartre ha raggiunto il suo obiettivo: si è conquistato finalmente l’eternità. Oggi è vivo, non è solo un ricordo, è sopravvissuto grazie alle sue lezioni di vita ... CONTINUA A LEGGERE
Laboratorio di Enogastronomia (Cucina): il panel di degustazione dei salumi
L'Enogastronomia è l'arte culinaria spesso associata alla conoscenza dei vini e del corretto abbinamento con i cibi. La professione del cuoco non si ferma solo alla realizzazione del piatto ma, essendo un professionista del gusto, si avvale anche dell'analisi sensoriale.
La classe 5^A (indirizzo Enogastronomico) dell’I.P.S.S.E.O.A. "Sergio Ronco" di Trino (VC), con la coordinazione della docente Barbara Berlucchi (Enogastronomia - Cucina) e la collaborazione del docente Massimiliano Sanfedino (Tecniche di comunicazione e Specializzato sul sostegno), il giorno 16 febbraio 2017 ha dato vita ad un piccolo laboratorio di degustazione al fine di valutare le caratteristiche organolettiche di un alimento: il salume.
Il salume è un termine italiano, presente in varie tipologie e varietà, per indicare un alimento a base di carne cruda o cotta, con l'aggiunta spesso di sale, talvolta di grasso animale, erbe e spezie ed eventualmente altri ingredienti e conservanti. I salumi si ottengono da tessuti muscolari diversi e possono provenire dalla carne di diversi animali di allevamento (come bovino, suino, equino, e ovino) e di selvaggina (come cinghiale, cervo e capriolo). Il maiale è certamente il più indicato per questo scopo: se ne possono utilizzare parti intere (cosce, spalle, coppe), oppure carni tritate e insaccate, sia crude (salami e salsiccia) sia cotte (mortadella, zampone, cotechino). In seguito l'impasto viene insaccato in budelli animali e/o sintetici, legati con lo spago a intervalli regolari. Segue un periodo di stagionatura (da 1 a 6 mesi) in ambiente ventilato e fresco (dai 10 ai 13 °C). In questo settore è indispensabile imparare a valutare sensorialmente le caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari, concentrarsi sui sapori e memorizzare le varie sensazioni per poi riconoscerle in seguito.
Durante il panel-test, gli studenti si sono immedesimati in "assaggiatori", con l’obiettivo di mettere a confronto diverse tipologie di salume, attraverso la percezione sensoriale e gustativa. Ciascuno studente ha valutato le sette varietà, concentrandosi prima sull’esame tattile-visivo, poi su quello olfattivo e gustativo, compilando per gradi la scheda descrittiva-sensoriale personale.
I salumi presi in esame sono i seguenti: salame a carne mista (suino misto vitello), salame cacciatorino non stagionati, salame cacciatorino di media stagionatura, salame cacciatorino stagionato, strolghino di culatello, salame sotto grasso ed infine il chorizo (salame tipico spagnolo). Infine, per esaltare le caratteristiche organolettiche dei salumi e per ottenere un connubio perfetto, sono stati abbinati due vini rossi giovani, il Barbera del Monferrato DOC 2015 e il Grignolino del Monferrato Casalese DOC 2015.
"Non c’è uomo che non possa bere o mangiare, ma sono in pochi in grado di capire che cosa abbia sapore" (Confucio – filosofo cinese)
Andrea Chianese, Mattia Pardo
Foto a cura di Francesco Guccione
Classe 5^A - Enogastronomia (Cucina) - Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC)
A cura di Massimiliano Sanfedino
La finalità di questo articolo è puramente ludica e didattica ed è un blog personale, viene aggiornato senza alcuna periodicità. Ogni riferimento a immagini, nomi, recapiti telefonici e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
La classe 5^A (indirizzo Enogastronomico) dell’I.P.S.S.E.O.A. "Sergio Ronco" di Trino (VC), con la coordinazione della docente Barbara Berlucchi (Enogastronomia - Cucina) e la collaborazione del docente Massimiliano Sanfedino (Tecniche di comunicazione e Specializzato sul sostegno), il giorno 16 febbraio 2017 ha dato vita ad un piccolo laboratorio di degustazione al fine di valutare le caratteristiche organolettiche di un alimento: il salume.
Il salume è un termine italiano, presente in varie tipologie e varietà, per indicare un alimento a base di carne cruda o cotta, con l'aggiunta spesso di sale, talvolta di grasso animale, erbe e spezie ed eventualmente altri ingredienti e conservanti. I salumi si ottengono da tessuti muscolari diversi e possono provenire dalla carne di diversi animali di allevamento (come bovino, suino, equino, e ovino) e di selvaggina (come cinghiale, cervo e capriolo). Il maiale è certamente il più indicato per questo scopo: se ne possono utilizzare parti intere (cosce, spalle, coppe), oppure carni tritate e insaccate, sia crude (salami e salsiccia) sia cotte (mortadella, zampone, cotechino). In seguito l'impasto viene insaccato in budelli animali e/o sintetici, legati con lo spago a intervalli regolari. Segue un periodo di stagionatura (da 1 a 6 mesi) in ambiente ventilato e fresco (dai 10 ai 13 °C). In questo settore è indispensabile imparare a valutare sensorialmente le caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari, concentrarsi sui sapori e memorizzare le varie sensazioni per poi riconoscerle in seguito.
Durante il panel-test, gli studenti si sono immedesimati in "assaggiatori", con l’obiettivo di mettere a confronto diverse tipologie di salume, attraverso la percezione sensoriale e gustativa. Ciascuno studente ha valutato le sette varietà, concentrandosi prima sull’esame tattile-visivo, poi su quello olfattivo e gustativo, compilando per gradi la scheda descrittiva-sensoriale personale.
I salumi presi in esame sono i seguenti: salame a carne mista (suino misto vitello), salame cacciatorino non stagionati, salame cacciatorino di media stagionatura, salame cacciatorino stagionato, strolghino di culatello, salame sotto grasso ed infine il chorizo (salame tipico spagnolo). Infine, per esaltare le caratteristiche organolettiche dei salumi e per ottenere un connubio perfetto, sono stati abbinati due vini rossi giovani, il Barbera del Monferrato DOC 2015 e il Grignolino del Monferrato Casalese DOC 2015.
"Non c’è uomo che non possa bere o mangiare, ma sono in pochi in grado di capire che cosa abbia sapore" (Confucio – filosofo cinese)
Andrea Chianese, Mattia Pardo
Foto a cura di Francesco Guccione
Classe 5^A - Enogastronomia (Cucina) - Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC)
A cura di Massimiliano Sanfedino
La finalità di questo articolo è puramente ludica e didattica ed è un blog personale, viene aggiornato senza alcuna periodicità. Ogni riferimento a immagini, nomi, recapiti telefonici e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Freedom Call - Highlord - Energy Of The Elements - 12 Marzo al Padiglione 14 di Collegno (TO)
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“Benvenuti nel nostro paese delle meraviglie di metallo, siamo uniti come una persona sola, ascoltate vichinghi, draghi, uomini saggi dicono: alzate le vostre mani in alto!” (Freedom Call - Metal is for everyone).
I Freedom Call sono tornati in Italia il 12 marzo 2017, presso il Padiglione 14 di Collegno (To), per promuovere il nuovo album “Mater Of Light”.
In apertura si sono esibiti gli Energy Of The Elements, una band piemontese dark-symphonic power metal formatasi nel 2008. A seguire hanno calcato il palco gli Highlord, un gruppo power metal italiano originario proprio di Torino. La band ha iniziato la sua attività nel 1996 con il nome Avatar ed è una delle più longeve del panorama power metal tricolore, con ormai alle spalle vent’anni di carriera.
I Freedom Call, ritenuti i paladini dell’happy metal, sono un gruppo musicale tedesco formatosi nel 1998 e vantano ben nove album studio, un DVD live e un album live. La band, oltre ai brani storici, ha presentato durante il live alcuni pezzi tratti dal nuovo album dal titolo “Master Of Light”, pubblicato l'11 novembre 2016 da Steamhammer (SPV GmbH - etichetta discografica indipendente tedesca). I Freedom Call, acclamati dal pubblico, hanno dato vita ad un vero e proprio party metal, nonostante una location con dimensioni ridotte, urlando al cielo il loro motto: “metal, metal, metal is for everyone!”.
Massimiliano Sanfedino
I Freedom Call sono tornati in Italia il 12 marzo 2017, presso il Padiglione 14 di Collegno (To), per promuovere il nuovo album “Mater Of Light”.
In apertura si sono esibiti gli Energy Of The Elements, una band piemontese dark-symphonic power metal formatasi nel 2008. A seguire hanno calcato il palco gli Highlord, un gruppo power metal italiano originario proprio di Torino. La band ha iniziato la sua attività nel 1996 con il nome Avatar ed è una delle più longeve del panorama power metal tricolore, con ormai alle spalle vent’anni di carriera.
I Freedom Call, ritenuti i paladini dell’happy metal, sono un gruppo musicale tedesco formatosi nel 1998 e vantano ben nove album studio, un DVD live e un album live. La band, oltre ai brani storici, ha presentato durante il live alcuni pezzi tratti dal nuovo album dal titolo “Master Of Light”, pubblicato l'11 novembre 2016 da Steamhammer (SPV GmbH - etichetta discografica indipendente tedesca). I Freedom Call, acclamati dal pubblico, hanno dato vita ad un vero e proprio party metal, nonostante una location con dimensioni ridotte, urlando al cielo il loro motto: “metal, metal, metal is for everyone!”.
Massimiliano Sanfedino
Metal for autism con Russell Allen - Eldritch - De La Muerte - Ravenscry
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Russell Allen - Eldritch - De La Muerte - Ravenscry - 3 Marzo al Dagda Live Club di Borgo Priolo (Pavia)
Il mondo del metal il 3 marzo 2017, presso il Dagda Live Club di Borgo Priolo (Pavia), ha dato vita a un concerto di beneficenza a favore dell'associazione Heroes Temporis Association for "Autistic Children", in collaborazione con Rock On Agency e House Of Ashes Prod. I protagonisti dell’evento, in successione di apparizione, sono stati: Ravenscry, De La Muerte, Eldritch e Russell Allen (cantante dei Symphony X, Adrenaline Mob, Trans Siberian Orchestra, per il progetto Magni Animi Viri). Special guest: Kobi Farhi (Orphaned Land), il quale ha duettato proprio con Russell Allen. L’iniziativa al Dagda Live Club, un anno fa, ha contribuito all’acquisto di un pullmino al Centro Pediatrico per bambini autistici di Salerno, mentre l’obiettivo di quest’anno è stato quello di fornire un supporto medico gratuito. Russell Allen, per l’occasione, ha presentato un workshop e si è esibito cantando dal vivo brani dei Symphony X, Adrenaline Mob, Magni Animi Viri ed altro.
Eldritch
La storia della band livornese comincia nel lontano 1991 quando proprio Eugene Simone, Adriano Dal Canto e Terence Holler formarono gli Eldritch, grazie anche al bassista Martin Kyhn ed al tastierista Oleg Smirnoff. Attualmente hanno dieci lavori studio e un DVD (Livequake) all'attivo. Le influenze musicali sono numerose, in primis i Queensrÿche, i Dream Theater e i Fates Warning. A coronare un'attività di oltre ventisei anni, gli Eldritch hanno pubblicato la loro ultima fatica nel 2015, “Underlying Issues”, per la Scarlet Records. La band italiana (power/prog) vanta ormai centinaia di concerti in tutto il mondo, ovvero tre partecipazioni al Gods Of Metal, Sweden Rock, Progpower U.S.A., Evolution Fest e Chicago Powerfest.
Gli Eldritch sono un gruppo musicale che mi porto nel cuore da più di vent’anni, dal lontano 1996, quando ho avuto l’occasione di ammirarli durante un live apprezzando il loro sound. Personalmente l’album più accattivante resta “El Niño” (1998), nel quale si può ascoltare “Bleed Mask Bleed” (un brano tecnico ma nello stesso tempo d’impatto), frutto anche delle aspettative della band e alla spensieratezza dovuta all’età e al periodo. Gli Eldritch, vista la loro lunga carriera e l’apprezzamento oltre confine, meriterebbero maggiore attenzione e stima soprattutto nel panorama musicale italiano. Attendiamo la loro prossima fatica; il ventennale del terzo album si avvicina, chissà, magari ci regaleranno proprio “El Niño Pt. 2”?
Grazie ragazzi per tutte le emozioni che mi avete regalato in questi anni. Un caloroso e sincero abbraccio a Terence Holler.
Massimiliano Sanfedino
Il mondo del metal il 3 marzo 2017, presso il Dagda Live Club di Borgo Priolo (Pavia), ha dato vita a un concerto di beneficenza a favore dell'associazione Heroes Temporis Association for "Autistic Children", in collaborazione con Rock On Agency e House Of Ashes Prod. I protagonisti dell’evento, in successione di apparizione, sono stati: Ravenscry, De La Muerte, Eldritch e Russell Allen (cantante dei Symphony X, Adrenaline Mob, Trans Siberian Orchestra, per il progetto Magni Animi Viri). Special guest: Kobi Farhi (Orphaned Land), il quale ha duettato proprio con Russell Allen. L’iniziativa al Dagda Live Club, un anno fa, ha contribuito all’acquisto di un pullmino al Centro Pediatrico per bambini autistici di Salerno, mentre l’obiettivo di quest’anno è stato quello di fornire un supporto medico gratuito. Russell Allen, per l’occasione, ha presentato un workshop e si è esibito cantando dal vivo brani dei Symphony X, Adrenaline Mob, Magni Animi Viri ed altro.
Eldritch
La storia della band livornese comincia nel lontano 1991 quando proprio Eugene Simone, Adriano Dal Canto e Terence Holler formarono gli Eldritch, grazie anche al bassista Martin Kyhn ed al tastierista Oleg Smirnoff. Attualmente hanno dieci lavori studio e un DVD (Livequake) all'attivo. Le influenze musicali sono numerose, in primis i Queensrÿche, i Dream Theater e i Fates Warning. A coronare un'attività di oltre ventisei anni, gli Eldritch hanno pubblicato la loro ultima fatica nel 2015, “Underlying Issues”, per la Scarlet Records. La band italiana (power/prog) vanta ormai centinaia di concerti in tutto il mondo, ovvero tre partecipazioni al Gods Of Metal, Sweden Rock, Progpower U.S.A., Evolution Fest e Chicago Powerfest.
Gli Eldritch sono un gruppo musicale che mi porto nel cuore da più di vent’anni, dal lontano 1996, quando ho avuto l’occasione di ammirarli durante un live apprezzando il loro sound. Personalmente l’album più accattivante resta “El Niño” (1998), nel quale si può ascoltare “Bleed Mask Bleed” (un brano tecnico ma nello stesso tempo d’impatto), frutto anche delle aspettative della band e alla spensieratezza dovuta all’età e al periodo. Gli Eldritch, vista la loro lunga carriera e l’apprezzamento oltre confine, meriterebbero maggiore attenzione e stima soprattutto nel panorama musicale italiano. Attendiamo la loro prossima fatica; il ventennale del terzo album si avvicina, chissà, magari ci regaleranno proprio “El Niño Pt. 2”?
Grazie ragazzi per tutte le emozioni che mi avete regalato in questi anni. Un caloroso e sincero abbraccio a Terence Holler.
Massimiliano Sanfedino
Dream Theater - 4 Febbraio al Mediolanum Foum (Milano - Assago)
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Benvenuti nel “teatro dei sogni”, prego, accomodatevi e godetevi lo spettacolo: Dream Theater - Images, Words & Beyond!
Il Mediolanum Forum (04 Febbraio 2017) è stato allestito appositamente per il tour denominato Images, Words & Beyond, un progetto molto particolare che ha previsto uno show della durata di tre ore, con un'attenzione speciale per chi desidera godersi lo spettacolo nei posti a sedere, come se fosse proprio in un teatro. Una storia mozzafiato che si ripete, venticinque anni dopo l'uscita di Images & Words (1992). Presentato l’ultimo disco The Astonishing (2016), la band statunitense (genere musicale progressive metal), fondata a Boston nel 1985 da John Petrucci, John Myung e Mike Portnoy, ha dato vita ad un tour imperdibile.
La prima parte del live è stata caratterizzata dai brani tratti da tutta la discografia, passando da Train Of Thought a Dramatic Turn of Events. La seconda parte è stata, appunto, Images & Words (pietra miliare dei D.T.). La terza parte, la grande sorpresa della serata, i D.T. hanno suonato per intero tutti e sette i movimenti di A Change of Seasons.
Massimiliano Sanfedino
Il Mediolanum Forum (04 Febbraio 2017) è stato allestito appositamente per il tour denominato Images, Words & Beyond, un progetto molto particolare che ha previsto uno show della durata di tre ore, con un'attenzione speciale per chi desidera godersi lo spettacolo nei posti a sedere, come se fosse proprio in un teatro. Una storia mozzafiato che si ripete, venticinque anni dopo l'uscita di Images & Words (1992). Presentato l’ultimo disco The Astonishing (2016), la band statunitense (genere musicale progressive metal), fondata a Boston nel 1985 da John Petrucci, John Myung e Mike Portnoy, ha dato vita ad un tour imperdibile.
La prima parte del live è stata caratterizzata dai brani tratti da tutta la discografia, passando da Train Of Thought a Dramatic Turn of Events. La seconda parte è stata, appunto, Images & Words (pietra miliare dei D.T.). La terza parte, la grande sorpresa della serata, i D.T. hanno suonato per intero tutti e sette i movimenti di A Change of Seasons.
Massimiliano Sanfedino
Laboratorio di Tecniche di Comunicazione: realizzare un volantino pubblicitario
Comunicare, condividere informazioni ed entrare in empatia con gli altri, non è affatto un lavoro semplice.
Le tecniche da apprendere sono varie e molteplici, e per farle proprie è necessario un impegno costante e meta-comunicativo. La classe 5ᵃ E (Accoglienza Turistica) dell’Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC), con la collaborazione del docente di Tecniche di Comunicazione Massimiliano Sanfedino, ha realizzato un piccolo laboratorio: ideare e progettare un volantino pubblicitario, con l’intento di promuovere la propria attività commerciale e ricettiva di vario genere. Le studentesse, durante il loro percorso di studi, hanno appreso come impiegare i colori, le immagini e i caratteri e a disporli correttamente all’interno di un materiale pubblicitario, quale una brochure, un volantino e un dépliant.
Esistono molteplici sistemi per pubblicizzare un’attività, e i volantini sono di sicuro tra i più efficaci e diretti.
Il volantino è un prodotto promozionale che si può presentare in formato digitale o cartaceo e solitamente serve per promuovere un’azienda, un qualsiasi tipo di evento, o per presentare offerte speciali nel caso della vendita di prodotti o servizi. Nel layout di un volantino gli elementi di base che non devono mancare sono: il logo, il titolo o nome, la data (di scadenza per le offerte, o il giorno in cui si terrà l’evento), eventuali sfondi e/o immagini, altre informazioni utili più dettagliate e l’indirizzo con i vari recapiti.
Per la realizzazione del volantino, il primo passaggio è stato inventare il “logo” e il nome dell’azienda e/o agenzia, partendo e giocando con il proprio nome di battesimo. In questo caso, si è tenuto conto che il nome deve essere intelligente e intuitivo per riuscire a trasmettere ai potenziali clienti il fine della propria attività. Per quanto riguarda l’utilizzo di immagini, di disegni e di colori, devono risultare accattivanti e d’impatto, mentre i caratteri leggibili e comprensibili.
Linda Urbano
Classe 5ᵃ E - Accoglienza Turistica - Istituto per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Sergio Ronco” di Trino (VC)
A cura di Massimiliano Sanfedino
La finalità di questo articolo è puramente ludica e didattica ed è un blog personale, viene aggiornato senza alcuna periodicità. Ogni riferimento a immagini, nomi, recapiti telefonici e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata.
Epica e Powerwolf - 18 Gennaio al Live CLub di Trezzo sull’Adda (Milano)
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L’attesa è finita, armatevi di buona birra e brindate al dio del metal. Il 18 Gennaio 2017, dopo 7 anni, finalmente ho assistito all’imperdibile show degli Epica, accompagnati questa volta dai mistici Powerwolf, presso il Live CLub di Trezzo sull’Adda (Milano). I Powerwolf, gruppo tedesco power metal, sono noti per le loro visioni originali sulla religione, che si possono notare sia nei testi delle loro canzoni che nelle copertine dei loro album. Il metal è la loro vera religione: "alza il volume e urla al cielo le tue preghiere". Dopo l’esibizione dei sacerdoti del metal è la volta degli Epica, una delle mie band preferite sul piano compositivo/orchestrale, dove ho apprezzato dal vivo le doti vocali di Simone Johanna Maria Simons. La band olandese, dopo il grande successo della data romana assieme a Nightwish lo scorso giugno, è tornata nuovamente in Italia per un’unica data. Gli Epica hanno presentato il nuovo album dal titolo The Holographic Principle, uscito il 30 settembre (Nuclear Blast/Warner).
Massimiliano Sanfedino
Massimiliano Sanfedino
Dio: un’illusione tramandatasi troppo a lungo
L’ateo, negli anni dell’infanzia di Sartre, come egli stesso dichiara ne Le Parole, veniva visto come “un originale, un pazzo furioso […] un fanatico pieno di tabù che rifiutava a se stesso il diritto di inginocchiarsi nelle chiese, […] un maniaco di Dio che ovunque vedeva la Sua assenza”[1], un personaggio che indossava i vestiti di un concetto riprovevole, un personaggio che ricorda l’uomo folle di Nietzsche, quello che “pare abbia fatto irruzione, […], in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo”[2]. Ma in realtà, l’ateo è ben differente da ciò. Questa descrizione è solo un’esagerazione, un’immagine metaforica dell’uomo in rivolta, poiché Sartre è visto come un intellettuale révolté, simbolo dell’immagine de “la révolte métaphysique en Occident”[3], come recita il titolo dell’opera di Berlet.
Mancava “un grande pensiero ateo, veramente ateo, ed era in quella direzione che ci si doveva ora sforzare di lavorare”, dichiara Sartre, mancava quella “filosofia dell’uomo, in un mondo materiale”[4], mancava insomma il suo umanismo, o se si preferisce, la venuta del “suo” Superuomo. “Gli atei si sono occupati poco di filosofia: tutti i più grandi filosofi sono più o meno credenti”[5], come Cartesio, Kant, Spinoza, anche se il panteismo di quest’ultimo è stato accusato di filo-ateismo.
Neanche il pensiero di Feuerbach, come quello di Nietzsche, si può ritenere a tutti gli effetti ateo, poiché entrambi restano ugualmente sulla strada della religiosità, naturalmente con concezioni differenti, concludendo che va esclusa, in loro, una completa irreligiosità. Troppo spesso, concezioni che hanno spostato o trattato in modo differente il sacro, sono state ritenute atee nella storia della filosofia; un problema sottolineato anche da Merleau-Ponty in Elogio della filosofia. Bodei ci ricorda che addirittura Socrate fu accusato di ateismo.
Feuerbach, Nietzsche e Sartre possiamo considerarli come tre figure emblematiche dell’ateismo, ognuno con caratteristiche dissimili e appartenenti ad epoche differenti. Il primo mette in evidenza il crollo dell’uomo dinanzi alla sua creatura, ossia Dio; il secondo è il demolitore di tutte le certezze del cristianesimo e del castello dei valori; ed infine il terzo è “l’uomo secolo”[6], il Sartre della rinascita dell’uomo nuovo nel mondo dell’assenza di Dio. Un Sartre spesso ritenuto il prosecutore di Gide, ma che “non si può dire che abbia preso il suo posto. Se lo è fabbricato il proprio trono. Se lo è scolpito il proprio scettro”[7].
Secondo Jean-Luc Berlet, docente di filosofia alla Sorbonne, le tre figure emblematiche che hanno ossessionato il mondo occidentale e che costituiscono le «complexe de Dieu» sono: “Dionysos, la figure de référence de Nietzsche, incarne le désir illimité de puissance et de créativité” (Dionisio, la figura di riferimento di Nietzsche, incarna il desiderio illimitato di potenza e di creatività); Prometeo, riferito a Marx, simbolo della giustizia, “incarne le défi lancé à Zeus” (incarna la sfida lanciata a Zeus); ed infine Lucifero, immagine della pura “révolte contre Dieu” (rivolta contro Dio) distruttrice[8], di quel sovvertimento metafisico, nel quale possiamo inserire gli intellettuali dell’esistenzialismo ateo.
Ma, se al tempo di Nietzsche il Superuomo veniva troppo presto, nel periodo esistenziale di Sartre, il mondo, fu pronto ad accogliere il nuovo uomo? Pare proprio di no!
“Non si può dire che il mondo sia ateo, che l’umanità sia atea. C’è ancora troppa gente che crede”[9], afferma Sartre nei colloqui con S. De Beauvoir. “Dio è ancora presente nella storia”[10], l’uomo non è ancora pronto per accogliere il nuovo-uomo nel mondo, forse non lo sarà mai, perché è più facile credere ad un Essere Onnipotente, dice Sartre, che ad un mondo senza di Lui. Si tratta di una ipotesi inutile, che si tramanda da secoli e che è nata in quell’uomo che per la prima volta cercò di comprendere le sontuose manifestazioni della natura e, non avendo i mezzi per spiegarle, riparò in un Essere al di sopra di lui. Fu allora che l’uomo, senza rendersene conto, creò Dio, un’illusione tramandatasi troppo a lungo.
Penso che in ognuno di noi ci sia uno Zarathustra, c’è chi lo ritrova, come è stato per Nietzsche, per Feuerbach, per Sartre - anche se in modi differenti - e c’è chi non riesce a svegliarsi da quel sonno dogmatico.
In conclusione, posso asserire che Sartre, come tra l’altro sostiene Bernard-Henri Lévy, deve essere riletto sia in chiave nietzscheana, sia in chiave feuerbachiana, ossia dal punto di vista ontologico-antropologico, e, citando una frase dei Quaderni per una morale, vorrei ribadire che l’umanismo altro non è che “l’assenza di Dio, la quale non è più la chiusura, anzi essa è l’apertura dell’infinito, […] è più divina di Dio”[11].
[1] Cfr. Jean-Paul Sartre, Le Parole, Titolo originale: Les Mots [1964], Traduzione a cura di Luigi de Nardis, il Saggiatore, Milano 1972, p. 93.
[2] Cfr. Friederich Nietzsche, Idilli di Messina, La gaia scienza e frammenti postumi 1881-1882, cap. intitolato: «L’uomo folle», versioni di Ferruccio Masini e Mazzino Montinari, Adelphi edizioni, Milano 1965, cit., p. 130.
[3] Cfr. Jean-Luc Berlet, Le complexe de Dieu, La révolte métaphysique en Occident, Imago, Édition Exergue 1999.
[4] Cfr. Simone de Beauvoir, Conversazioni con Jean-Paul Sartre, in La cerimonia degli addii, Titolo Originale: La cérémonie des adieux, suivi de Entretiens avec Jean-Paul Sartre, août-septembre 1974, Paris, Gallimard 1982 ; a cura di E. De Angeli, Torino, Einaudi1983, cit., p. 522.
[5] Ibidem.
[6] Cfr. Bernard-Henri Lévy, Il secolo di Sartre, Titolo originale: Le siècle de Sartre [2000], traduzione di Roberto Salvatori, Il Saggiatore, Milano 2004.
[7] Ivi, cit., p. 86.
[8] Cfr. Jean-Luc Berlet, Le complexe de Dieu, La révolte métaphysique en Occident, Imago, Édition Exergue 1999, la traduzione è nostra, cit., p. 5.
[9] Cfr. Simone de Beauvoir, Conversazioni con Jean-Paul Sartre, in La cerimonia degli addii, Titolo Originale: La cérémonie des adieux, suivi de Entretiens avec Jean-Paul Sartre, août-septembre 1974, Paris, Gallimard 1982 ; a cura di E. De Angeli, Torino, Einaudi1983, cit., p. 532.
[10] Cfr. Jean-Paul Sartre, Quaderni per una morale (1947-1948), a cura di Fabrizio Scanzio e traduzione, Titolo originale: Cahiers puor une morale, Edizioni Associate, Roma 1991, cit., p. 86.
[11] Ivi, cit., p. 37.
Massimiliano Sanfedino
(Tratto da L'esistenzialismo ateo di J. P. Sartre)
Mephisto Rock cafè – 6 e 7 Gennaio
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Due eventi mozzafiato avvenuti nei giorni 6 e 7 gennaio 2017 nello storico locale in collina, Mephisto Rock cafè Lu (AL), dove si sono esibiti nella prima serata i Trick or Treat, un gruppo musicale power metal originario di Modena, formatosi nel 2002. I Trick or Treat cominciano la loro carriera come tributo agli Helloween, gruppo da cui prendono grande ispirazione e da cui ereditano la vena scherzosa ed umoristica dell'era dei due Keeper of the Seven Keys. Band simbolo del power metal italiano, con all’attivo tour in compagnia di Helloween, Stratovarius, Sonata Arctica e di ritorno dal tour giapponese insieme ai Secret Sphere. Alla voce Alessandro Conti, singer dei Luca Turilli's Rhapsody. Il 7 gennaio si sono esibiti gli Slippery Wild (Hard Rock & Heavy Metal) con alla voce il sontuoso Anthony Baker. Ringrazio vivamente Alessandro Conti (Trick or Treat), gli Slippery Wild e lo staff del Mephisto Rock cafè.
Massimiliano Sanfedino
Massimiliano Sanfedino
Europe - 20 Novembre - Alcatraz - Milano
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Il 20 Novembre 2016, presso l'Alcatraz di Milano, ho assistito al concerto degli Europe. Sì, proprio loro che nel lontano 1987 si sono esibiti, per la prima volta in Italia, sul palco dell'Ariston in occasione del Festival di Sanremo.
Il tour, dal titolo The Final Countdown 30th Anniversary Tour, ha fatto registrare il soldout anche a Milano. La band, dopo 10 album, arriva a festeggiare i 30 anni del suo terzo disco. L'ultimo disco degli Europe è War Of Kings, uscito nel Marzo 2015, suonato per intero durante la prima parte dell'esibizione.
Poi però, terminata War Of Kings, partono quelle note dalla tastiera di Mic Michaeli e tutto il pubblico si risveglia con un boato. Infatti, nella seconda parte della loro esibizione, la band svedese ha suonato per intero The Final Countdown.
Massimiliano Sanfedino
Il tour, dal titolo The Final Countdown 30th Anniversary Tour, ha fatto registrare il soldout anche a Milano. La band, dopo 10 album, arriva a festeggiare i 30 anni del suo terzo disco. L'ultimo disco degli Europe è War Of Kings, uscito nel Marzo 2015, suonato per intero durante la prima parte dell'esibizione.
Poi però, terminata War Of Kings, partono quelle note dalla tastiera di Mic Michaeli e tutto il pubblico si risveglia con un boato. Infatti, nella seconda parte della loro esibizione, la band svedese ha suonato per intero The Final Countdown.
Massimiliano Sanfedino
La tecnologia come estensione didattica
Lo tsunami tecnologico in atto invade ormai in modo prorompente il campo delle metodologie didattiche. La didattica è oggetto di profondi cambiamenti legati alla rivoluzione digitale con l'affermarsi di nuove metodologie e nuove forme di apprendimento. Le scelte metodologiche in aula segnano un passaggio da frontale e nozionistico a interattivo e sociale. Gli strumenti tecnologici all’interno della didattica alimentano la ricerca, la scoperta e soprattutto la creatività, tracciando una diagonale che accarezza la sperimentazione, il coinvolgimento e la motivazione degli studenti.
Basti pensare, al riguardo, alla straordinaria importanza che oggi ha assunto il computer nei vari metodi per il trattamento dei bisogni educativi speciali. Ancor più lo è la LIM come strumento integrato nelle attività didattiche quotidiane dell’ambiente classe, nell’equilibrio tra metodologia e tecnologia. La LIM, ad esempio, offre la possibilità di un uso sincretico di canali differenti, integrando tre diversi modi di accesso alle conoscenze: visiva (visualizzazione con immagini statiche o animate di fatti, concetti e procedure), uditiva (ascolto di parole pronunciate oralmente o di suoni connessi agli argomenti) e tattile (con l’interazione “fisica” con oggetti multimediali, come nelle simulazioni). Molti esperti e docenti ritengono che l’uso della LIM porterebbe tout court a potenziare negli alunni la capacità di costruire le conoscenze attraverso la formulazione di ipotesi, la loro condivisione e negoziazione e una rappresentazione collettiva. La possibilità, infatti, di abbinare agli argomenti di una lezione tradizionale materiale multimediale è una strategia ottima in grado di facilitare l’apprendimento di quanti incontrano difficoltà nella letto-scrittura, in modo particolare in tutte quelle discipline che richiedono buone capacità attentive, lessicali e di memorizzazione. Realizzare materiali didattici multimediali è piuttosto semplice ma non sempre questi sono efficaci perché, nella produzione e nella progettazione, non sempre si tiene conto dei meccanismi cognitivi alla base dell’apprendimento. Tuttavia, il dubbio di molti esperti è che gran parte di questo ottimo risultato sia dovuto all’effetto di novità e che, a lungo andare, rischi di decadere se i nuovi strumenti didattici dovessero diventare un dispositivo usato nella routine quotidiana, senza una strategia di apprendimento.
Infatti, gli strumenti tecnologici in sé sono potenzialmente molto utili ma senza i valori di fondo, senza una metodologia inclusiva di base, senza una didattica efficace, un soggetto non raggiungerà nessun obiettivo. Sicuramente, partecipazione e coinvolgimento sono componenti essenziali per un apprendimento efficace e duraturo. La mediazione didattica, in questo caso, assume un ruolo fondamentale che fa da perno all’interno di un setting d’aula, in altre parole è il collante tra i nuovi strumenti tecnologici, le conoscenze individuali, le nostre coscienze, favorendo e alimentando nuove strategie e competenze soggettive.
Massimiliano Sanfedino
La tecnologia mediatica è lo specchio contemporaneo di noi stessi: una gabbia virale
Siamo sicuri che la tecnologia è sinonimo di evoluzione? Cosa siamo diventati? Quale sarà il nostro futuro?
La comunicazione è quel processo che mette in comunione uno (meta-comunicazione) e/o più soggetti, poiché essa è una necessità dell’essere umano. Consapevoli che non si può non comunicare per il solo fatto di esistere, Herbert Marshall McLuhan, sociologo, filosofo, critico letterario e professore canadese, asseriva che con l’avvento dell’era tecnologica dell’elettricità abbiamo esteso il nostro stesso sistema nervoso centrale in un abbraccio globale. Il medium è il messaggio. Qualsiasi tecnologia costituisce un medium, nel senso che è un'estensione e un potenziamento delle facoltà umane, e in quanto tale genera un messaggio (Gli strumenti del comunicare – M. McLuhan).
Con la nascita della rete delle reti, ossia Internet, sul piano della comunicazione si sono azzerati i tempi e gli spazi. Questo ha agevolato lo scambio delle informazioni in tempo reale. Interagire è la parola d’ordine. Nello stesso tempo internet, assorbita nei nuovi strumenti di comunicazione, ha influito e tuttora influisce sulle nostre abitudini e sugli usi e costumi delle vecchie e nuove generazioni. Basti pensare che in modo automatico ed abitudinario, dopo il nostro risveglio, verifichiamo sul nostro buon smartphone se qualcuno ci ha rintracciati o scritto un messaggio, accendiamo un pc per controllare la posta o semplicemente leggiamo le notizie.
Dunque oggi, inseriti in un mondo globale a ragnatela, cosa siamo?
Tv, smartphone, ipod, tablet e pc, tutti strumenti mediatici connessi ad una sola rete globale che ci permettono di interagire all’interno di un’agorà mediatica. La tecnologia è da considerarsi lo specchio contemporaneo della nostra essenza umana, pertanto siamo il riflesso della nostra stessa creatura. Siamo i padri creatori della tecnologia e nello stesso tempo i figli di essa. Abbiamo modificato velocemente il nostro modo di comunicare, i nostri stili di vita, di nutrirci, di vestirci e di osservare. Internet, attraverso ogni canale comunicativo, ci dà l’opportunità di esistere al mondo circostante attraverso una vetrina che ci identifichi, ma nello stesso tempo siamo maggiormente esposti, ovvero vulnerabili, deboli e controllabili. Non possiamo escludere il fatto che internet ha alterato e modificato le relazioni sociali e la comunicazione tradizionale è stata sostituita da procedimenti più veloci e semplificati, all’interno di una realtà virtuale spesso fragile e inquinata, differente dal mondo reale tangibile. Internet da un lato è da ritenersi una conquista, ovvero uno strumento potente che ci ha permesso di esprimerci liberamente agevolandoci nella trasmissione delle informazioni. D’altro canto, ci ha conquistati e dominati rendendoci schiavi all’interno di una gabbia virtuale alimentata da una dipendenza virale mediatica. Pertanto mi chiedo, l’era della rete globale nella quale navighiamo è da ritenersi un’evoluzione della specie umana o un regresso della stessa?
Massimiliano Sanfedino
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